mercoledì 25 marzo 2009

BUONA AMMINISTRAZIONE DELLA NOSTRA GIUNTA? PER LA CORTE DEI CONTI NON SEMBRA PROPRIO!!

REPUBBLICA ITALIANA - LA CORTE DEI CONTI - SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER IL LAZIO
Nell’adunanza del 22 luglio 2008 composta dai magistrati:
Vittorio Zambrano Presidente;
Rosario Scalia Consigliere relatore;
Antonio Frittella Consigliere;
Giuseppe Borgia Consigliere;
Maria Teresa Polverino Consigliere;
Francesco Alfonso Consigliere;
Maria Luisa Romano Primo Referendario
VISTO l’art. 100, comma 2, della Costituzione;
VISTO il T.U. delle leggi sull’ordinamento della Corte dei conti, approvato con R.D. 12 luglio 1934, n. 1214, e le successive modificazioni ed integrazioni;
VISTA la legge 14 gennaio 1994, n. 20, e successive modificazioni;
VISTO il decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, recante il testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, e successive modificazioni;
VISTA la legge 5 giugno 2003, n. 131;
VISTO l'art. 1, commi 166 e seguenti, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria 2006);
VISTO l'art. 2 del Regolamento 16 giugno 2000 per l'organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti;
VISTA la deliberazione n. 5/AUT/2007 con la quale la Sezione delle Autonomie, ha adottato in attuazione dell’art. 1, commi 166 e 167, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria 2006) i criteri e le linee guida, corredate di questionari, da osservarsi dal Collegio dei revisori dei conti per la comunicazione dei dati relativi ai rendiconti degli enti locali per l’esercizio 2006;
VISTA la deliberazione n. 90/g/2007 della Sezione regionale di controllo per il Lazio con la quale sono state definite le modalità operative e temporali da rispettare, da parte dei suddetti organi di revisione, per la trasmissione della relazione e degli allegati;
ESAMINATA la relazione-questionario inoltrata dall’organo di revisione economico-finanziaria del Comune di Gallicano nel Lazio, acquisita al protocollo di questa Sezione in data 23 ottobre 2007 con il n.4829;
VISTI i chiarimenti e le informazioni fatti pervenire dall’organo di revisione economico-finanziaria;
VISTA la nota con la quale il magistrato istruttore, ritenendo i chiarimenti trasmessi non idonei a superare i dubbi insorti sulla regolarità o sulle criticità di alcune poste di bilancio, ha chiesto al Presidente della Sezione l’attivazione della procedura prevista dall’art.1, comma 168, della legge 23 dicembre 2005, n. 266;
VISTA l’ordinanza n.6/2008 con cui il Presidente ha convocato la Sezione per l’odierna adunanza, trasmessa al Comune di Gallicano nel Lazio ai fini dell’integrazione del contraddittorio formale;
UDITI, all’adunanza odierna, il Consigliere relatore, dott. Rosario Scalia e, per l’Amministrazione interessata, il Responsabile del Servizio Finanziario, dott. Enrico Mastrocinque;
RITENUTO IN FATTO
In adempimento dell’obbligo stabilito dall’art. 1, commi 166 e 167, della legge n. 266 del 2005, l’organo di revisione del Comune di Gallicano nel Lazio ha trasmesso a questa Sezione regionale di controllo la relazione-questionario di competenza sul rendiconto 2006, formulata sulla base dei criteri e delle linee guida definite con delibera n. 5/AUT/2007 della Sezione delle Autonomie, resa esecutiva, quanto alle modalità operative e temporali, con delibera di questa Sezione medesima n.90/g/2007.
Il magistrato incaricato deferiva, al termine dell’ attività istruttoria svolta in contraddittorio con il Comune di Gallicano nel Lazio, deferiva la questione al Presidente della Sezione per l’eventuale attivazione della procedura prevista dall’art. 1, comma 168, della citata legge n. 266/2005, a tenore del quale “la Corte dei Conti, qualora accerti, anche sulla base delle relazioni di cui al comma 166, comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria o il mancato rispetto degli obiettivi posti con il patto, adotta specifica pronuncia e vigila sull’adozione da parte dell’ente locale delle necessarie misure correttive e sul rispetto dei vincoli e limitazioni posti in caso di mancato rispetto delle regole del patto di stabilità interno”.
Conseguentemente, il Presidente della Sezione, con propria ordinanza n. 6/2008, convocava l’odierna Adunanza, cui veniva invitata a partecipare, al fine di assicurare il contraddittorio di rito, l’Amministrazione interessata, con facoltà di produrre memorie atte a giustificare le ragioni sottostanti alle proprie scelte nell’impostazione del bilancio in questione.
Dopo una attenta analisi della documentazione acquisita, il magistrato istruttore ha rilevato le seguenti criticità:
1) Mancato rispetto del patto di stabilità interno.
L’istruttoria sul questionario relativo al rendiconto dell’esercizio 2006, approvato dall’Amministrazione Comunale con deliberazione n. 34 del 18 Settembre 2007, ha fatto emergere il mancato rispetto del Patto di stabilità interno 2006, con particolare riferimento alla spesa corrente per la gestione di competenza, che ha evidenziato uno scostamento rispetto all’obiettivo previsto per un importo pari ad euro 234.129,47.
L’amministrazione comunale, sia attraverso l’organo di revisione, (con la nota acquisita da questa Sezione con protocollo n. 2842 del 26 maggio 2008 in risposta alla richiesta di chiarimenti), sia attraverso il Vice Sindaco, con le memorie difensive e le controdeduzioni prodotte all’odierna adunanza, ha riferito come lo “sforamento” del patto relativamente alla spesa corrente per la gestione di competenza sia principalmente dovuto alla necessità di adempiere, da parte dell’Ente, ad impegni assunti negli anni precedenti per obbligazioni contratte a termini di legge, anche in relazione al registrato aumento della popolazione al di là dei 5.000 abitanti nel corso dell’anno 2004.
Il Responsabile del Servizio Finanziario, a sua volta ha fatto presente, che l’aumento della popolazione (>5.000 abitanti) nel corso dell’esercizio 2004, ha comportato l’obbligo di rispettare il patto a partire proprio dall’anno 2006.
Ciò avrebbe comportato difficoltà nel porre le basi per un’adeguata programmazione delle attività e degli impegni, tali da consentire il raggiungimento degli obbiettivi imposti.
Lo stesso responsabile del Servizio Finanziario, ha inoltre, rilevato come il superamento dei 5.000 abitanti, abbia determinato l’aumento obbligatorio di alcune spese, quali, ad esempio, le indennità per cariche istituzionali, il cui incremento, rispetto al 2004, si è attestato sui 44.000 euro.
Ha inoltre dichiarato che il Comune di Gallicano, come molti altri piccoli comuni, ha una spesa corrente estremamente ridotta, la cui entità non può essere gestita senza una adeguata azione di medio-lungo periodo, per cui una sua ulteriore riduzione comporterebbe ripercussioni negative sull’efficienza dell’apparato amministrativo. In particolare, ha evidenziato come la spesa per il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti solidi urbani risultasse aumentata nel 2006, rispetto al 2004, di circa 77.000 euro, la spesa per il servizio scuolabus e mensa fossero aumentate di circa 31.000 euro, la spesa per la pubblica illuminazione fosse anch’essa aumentata di circa 22.000, così come quella per il ricovero dei cani randagi incrementata di 29.000 euro.
2) Mancata scomposizione dell’ avanzo di amministrazione
L’istruttoria ha fatto altresì emergere l’irregolare esposizione dell’avanzo di amministrazione, non conforme a quanto disposto dall’art.187 del T.U.E.L..
Con nota istruttoria n. 2082 del 30 aprile 2008, il magistrato istruttore ha chiesto chiarimenti all’organo di revisione. In effetti, l’avanzo di amministrazione è stato iscritto interamente tra i fondi non vincolati, eludendo il disposto normativo dell’art.187 del T.U.E.L., che dispone la distinzione dell’avanzo in fondi non vincolati, fondi vincolati, fondi per il finanziamento di spese in c/capitale e fondi di ammortamento.
Con lettera pervenuta a questa Sezione prot. n. 2842 del 26 maggio 2008, l’organo di revisione ha peraltro precisato che la mancata ripartizione dell’avanzo, così come imposto dal Testo Unico, in sede di approvazione del rendiconto 2006, era stata fatta presente al Consiglio Comunale, il quale si era impegnato ad inserire tale argomento come punto di discussione nella seduta successiva.
L’Ente, successivamente, con nota n. 4553 del 21 Luglio 2008, nell’inviare le proprie controdeduzioni in vista dell’odierna adunanza, ha fatto presente come tale scomposizione fosse stata regolarmente effettuata in sede di approvazione del rendiconto, avvenuta con delibera consiliare n. 34 del 18 settembre 2007, sicché era da ritenere che la mancata suddivisione dell’avanzo nel questionario redatto dall’organo di revisione, era da attribuirsi all’utilizzo di documenti messi a disposizione dello stesso, prima della definitiva approvazione del rendiconto.
3) Non corretta allocazione delle entrate dei proventi da permessi di costruire.
L’istruttoria ha fatto emergere alcune criticità in ordine alla corretta allocazione delle entrate derivanti dal permesso di costruire.
Al riguardo, con nota istruttoria n. 2082 del 30 aprile 2008, il magistrato istruttore ha chiesto chiarimenti all’organo di revisione il quale, nota prot. n. 2842 del 26 maggio 2007, ha precisato che le entrate da permesso di costruire erano state suddivise e allocate per il 37,91 % al titolo III per la copertura delle spese correnti e, per la differenza, al titolo IV per la copertura di spese in conto capitale.
Il Responsabile del servizio Finanziario, ha a sua volta riferito che, contrariamente a quanto dichiarato nella precedente nota del 31 maggio 2007, a firma del Presidente del Collegio dei Revisori, il contributo per permesso di costruire fosse stato allocato nel titolo I dell’entrata, anziché al titolo III.
4) Mancato aggiornamento degli inventari e inattendibilità del conto del patrimonio.
L’istruttoria sul rendiconto dell’esercizio 2006,ha fatto inoltre emergere che l’Ente non ha effettuato l’aggiornamento annuale degli inventari.
Al proposito, l’organo di revisione ha precisato che l’Ente aveva aggiornato, con determinazione n. 256 del 30 luglio 2007, solamente l’inventario per categorie, mentre l’inventario dettagliato dei beni era ancora in corso di aggiornamento su una nuova procedura informatizzata.
CONSIDERATO IN DIRITTO
Sulle irregolarità e/o criticità rilevate in sede istruttoria la Sezione ravvisa quanto segue:
1) Mancato rispetto Patto di stabilità interno.
Si riscontra il mancato rispetto del Patto di stabilità interno 2006, così come previsto dall’art. 1, comma 138,della legge 23 dicembre 2005, n. 266, recante “ Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2006)”, con particolare riferimento alla spesa corrente per la gestione di competenza 2006.
Il mancato rispetto del Patto di stabilità interno, pur avendo il legislatore disposto, con successiva norma (art.1, co.701 L.F. 2007) la disapplicazione delle limitazioni amministrative nei confronti delle Amministrazioni inadempienti, continua a costituire “comportamento difforme dalla sana gestione finanziaria” (art. 1 comma 168 della L. finanziaria per il 2006) e come tale richiede che l’Ente adotti specifiche misure correttive per ricondurre la gestione ai principi di correttezza finanziaria, quanto meno al fine di non incorrere in nuovi sfora,menti negli esercizi futuri.
Anche se appare comprensibile che il Comune di Gallicano nel Lazio, per aver superato il limite dei 5.000 abitanti nel corso dell’anno 2004, abbia ragionevoli motivazioni per giustificare le proprie difficoltà di programmazione, la Sezione non può esimersi dal valutare il mancato rispetto del Patto di stabilità alla stregua di una vera e propria irregolarità.
Infatti i limiti posti dal Patto di stabilità interno costituiscono per gli Enti territoriali prescrizioni vincolanti ex art 117 della Costituzione, imposte a detti enti dal legislatore nazionale nell’esercizio delle funzioni di coordinamento della finanza pubblica, ad esso spettante per il perseguimento degli obiettivi generali di contenimento della spesa pubblica.
2) Mancata scomposizione dell’avanzo di amministrazione.
Tale irregolarità risulta superata per aver l’Ente correttamente esposto, il risultato di amministrazione dell’esercizio 2006, approvato con deliberazione consiliare n. 78 del 30 luglio 2007, così recependo le indicazioni formulate dal Magistrato in fase istruttoria.
3) Errata allocazione delle entrate dei proventi per permessi di costruire.
Una ulteriore criticità è emersa dalla verifica del mantenimento degli equilibri della gestione di competenza per il conseguimento dei quali l’ente, ha dovuto utilizzare, per il finanziamento di spese correnti, i proventi per permesso di costruire, avvalendosi della facoltà di imputare direttamente alla gestione corrente, nel titolo I “Entrate Tributarie”, il contributo per permesso di costruire, per la sola parte destinata al finanziamento delle spese correnti.
Questa modalità operativa, diventata prassi per non pochi comuni in conseguenza della indicazione dell’Osservatorio per la finanza e la contabilità degli enti locali - che aveva qualificato come tributaria l’entrata degli oneri per permesso di costruire - ha comportato una difformità di comportamenti tra gli enti stessi, così che, con circolare dell’8 marzo 2007, n. 5, la competente Direzione della Finanza Locale del ministero dell’Interno, con riferimento alla destinazione dei proventi delle concessioni e delle relative sanzioni in materia edilizia, è intervenuta indicando che “la corretta impostazione contabile comporta l’integrale collocazione in entrata al titolo IV (entrate di parte capitale)”.
La suddetta indicazione è da ritenere opportuna e condivisibile poiché, l’indicazione dell’Osservatorio, determinando la suddetta difformità di allocazione degli oneri di concessione nei bilanci degli enti locali, (chi interamente al titolo I, chi in parte al titolo I e in parte al titolo IV, chi l’intero stanziamento al titolo IV) aveva “falsato” la quantificazione delle entrate correnti (somma dei titoli I+II+III) che rappresenta una importante base di calcolo per i parametri di deficitarietà strutturale e della maggior parte degli indicatori finanziari dell’ente (grado di rigidità strutturale; grado di autonomia finanziaria; di autonomia tributaria; pressione tributaria, ecc.). La Sezione, pertanto, invita l’Ente recepire l’attuale orientamento normativo, così da correggere con il prossimo bilancio la allocazione del contributo per permessi da costruire, da imputare al titolo IV dell’Entrata.
4) Mancato aggiornamento dell’inventario.
Il magistrato ha altresì contestato l’irregolarità contabile conseguente all’inosservanza del disposto di cui all’art. 230 T.U.E.L., relativa al mancato aggiornamento degli inventari, inadempimento che incide sulla correttezza e veridicità delle risultanze dei bilanci, che passa attraverso la registrazione degli accadimenti di gestione la cui corretta rappresentazione esige il rispetto delle regole e delle prescrizioni concernenti anche la redazione dell’inventario.
Secondo l’orientamento generale della Corte dei conti, il mancato aggiornamento dell’inventario costituisce una grave irregolarità, atteso che tale inadempimento invalida le risultanze del conto del patrimonio che deve rappresentare compiutamente la situazione patrimoniale e finanziaria del comune, indispensabile non solo per apprezzare i risultati della gestione, ma per poter adeguatamente pianificare l’azione futura.
Si confida nel rispetto dell’impegno comunicato di completare l’aggiornamento dei beni immobili entro l’esercizio 2008.
P.Q.M.
La Sezione regionale di controllo per il Lazio, visto l’art. 1, comma 168, della legge 23 dicembre 2005, n. 266:
1) dichiara che il rendiconto 2006 del Comune di Gallicano nel Lazio evidenzia elementi sintomatici di una situazione finanziaria non rispondente a criteri di sana gestione;
2) dichiara che il Comune di Gallicano non ha rispettato il Patto di stabilità interno le cui regole, in quanto direttamente derivanti dai principi del Trattato U.E. in materia di politica economico-finanziaria, non possono essere eluse o disapplicate;
DISPONE
la trasmissione della presente deliberazione al Consiglio Comunale di Gallicano nel Lazio.
Ordina, altresì, che copia della stessa sia inviata al Sindaco e, per conoscenza, all’organo di revisione del Comune di Gallicano nel Lazio.
Manda alla segreteria per gli adempimento di rito.
Così deliberato in Roma, nella Camera di Consiglio del 22 Luglio 2008.
Il Relatore Il Presidente
(Rosario Scalia) (Vittorio Zambrano)
Depositato in segreteria il 31 dicembre 2008
Il Dirigente del Servizio di Supporto
(Massimo Biagi)

sabato 21 marzo 2009

CARATELLI VERRA' QUERELATO!

Dopo avere letto quanto scritto sul suo blog da parte del Sig. Caratelli, e che riporto integralmente di seguito, informo tutti i lettori che è mia intenzione nella giornata di oggi inoltrare querela per diffamazione nei confronti di qusto personaggio.
Testo integrale di quanto scritto da Caratelli sul suo blog:

Gianluca Caratelli ha detto...
Gentile anonimo non so se Tabolacci si sia dimesso o meno dal consorzio stradale come annunciato.Certo una persona indagata per abusivismo edilizio e costruzione in violazione di quasi tutti i vincoli ambientali credo sia almeno "eticamente" e "moralmente" incompatibile con una carica nel consiglio di amministrazione di un ente che gestisce e manutiene le strade comunali.Colgo l'occasione per far notare a tutti con quale astio si scaglia contro La Destra nel suo ultimo e confuso post,scritto come al solito dal suo ventriloquo.Il motivo? Semplice:ha chiesto ad alcuni referenti di questo partito di "aiutarlo" nelle sue vendette personali visto che i vigili gli hanno messo i sigilli ad un suo capannone abusivo.Ma La Destra lo ha gentilmente invitato a cercare altrove possibili ed eventuali aiuti,perchè questo è IL PARTITO DELLA LEGALIA' E DELLA GENTE ONESTA.Mi domando solo con quale coraggio questo signore continui a buttarsi da una parte a da un'altra a seconda della convenienza e delle necessità.Mi dispiace ma qui la porta gli è stata chiusa e spero per sempre.Potrà continuare a denigrare ed insultare questo partito ed i suoi referenti,locali e non,quanto vuole ma noi siamo e restiamo convinti che CHI SBAGLIA PAGA e non si fanno sconti a nessuno.LA DESTRA (non solo come partito ma come Ideologia) fa del rispetto della legalità e dell'onestà un Valore portante e non serviranno a nulla le stupidaggini false ed inverosimili scritte semplicemente per spirito di vendetta e rivalsa.Il signor Tabolacci sì che è l'esempio vivente di chi PREDICA BENE E RAZZOLA MALE e lasci stare questo partito e le sue persone:dopo quello che ha fatto e quello che si è scoperto non è degno neanche di pronunciarne il nome.
20 marzo 2009 16.05

venerdì 20 marzo 2009

A PROPOSITO DI PARLARE BENE E RAZZOLARE MALE!

Oggi su il quotidiano "Cinque.Colline Romane.com, è possibile leggere un articolo a firma C.S. che riporta una dichiarazione del Consigliere Comunale de La Destra di Zagarolo, Cav. Mario Procaccini.
L'esponente de La Destra di Zagarolo, se non ho interpretato male quanto riportato nell'articolo, lamenta una "scarsa democrazia" nel partito di Storace, e in particolare modo attacca la dirigenza provinciale.
Procaccini lamenta il modo con cui vengono eletti i dirigenti sul territorio;ovvero, dirigenza che viene nominata a fiducia (sic!!!) di qualche dirigente e non eletta dalle segreterie locali così come prescrive lo Statuto.
Ha proprio ragione Procaccini!
Anche a Gallicano il segretario Ciamei,se non sbaglio,è stato eletto così e non in un congresso o altro, ma solo su incarico fiduciario,e stessa cosa vale per Caratelli nominato dirigente di collegio sempre su incarico di qualcuno e non di certo dalle sezioni.
Che delusione per i lettori di questo giornale,leggere quanto denuncia Procaccini!
Di certo non per me o per i gallicanesi che hanno avuto la fortuna di conoscere Caratelli,politico di destra,esponente di associazione nata nella sinistra,fautore delle liste a se pur di far vincere il centrosinistra.
Caratelli, "Paladino" della giustizia,cultore del diritto e della democrazia,conosciuto come colui pronto a dispensare giudizi su altri partiti,finire "impallinato" su questi temi da un uomo del suo stesso partito,nonchè componente del Comitato etico di quel partito!
Chissà se ora Caratelli avrà il coraggio di promuovere sul suo blog,così come ha fatto per il Pdl,di chiedere in un sondaggio,cosa ne pensano i cittadini e chi vorrebbero alla guida del suo partito,come dirigente di collegio?
Parla di partiti che scompaiono,ma non scrive nulla sul suo partito,che come scrive Procaccini elegge non democraticamente i propri dirigenti,ma solo fiduciariamente.
Come se trattasi di un regno,dove il re decide lui per tutti!
Ecco riportato il testo integrale dell'intervista rilasciata da Procaccini e pubblicata sul quotidiano.
Zagarolo
Al consigliere Mario Procaccini non piace la politica che sta attuando la dirigenza provinciale
sull’apparantamento delle liste in vista delle elezioni comunali. «Innanzitutto abbiamo
raggiunto pochi accordi sul territorio e siamo in effetti fuori dal Pdl poi – aggiunge Procaccini –
non mi piace la strategia della dirigenza sul territorio che pensa alla nomna di dirigenti fiduciari e
non eletti dalle segreterie locali così come vorrebbe lo statuto. Lo dico in quanto dirigente del
Comitato etico nazionale: a mio avviso La Destra dovrebbe aprirsi a procedimenti più democratici. L’isolamento non paga»
C.s.

sabato 14 marzo 2009

MIE DIMISSIONI DAL CONSORZIO STRADALE!

Prendo spunto per iniziare questo post, da un messaggio anonimo che mi è pervenuto e che ho pubblicato nel post precedente.
Il testo del messaggio che per molti potrebbe apparire come insignificante (1 a 0 palla al centro) pervenutomi il 11.03.2009 alle ore 16,26, non ha secondo me nulla di calcistico, ma molto di "messaggio chiaro".
Perchè messaggio chiaro?
Per il semplice fatto che nella stessa mattinata, "nell'esercizio dell'attività di vigilanza sull'attività urbanistico-edilizia a norma dell'art. 27 del D.P.R. 06.06.2001 n. 380" si sono presentati presso la mia abitazione un Agente della Polizia Municipale di Gallicano e un Geometra delUfficio Tecnico Comunale, per applicare i sigilli ad un manufatto di mia proprietà per abusivismo e costruzione,effettuata in presenza di vincoli sismici,di assoluto rispetto archeologico,di non edificazione di P.R.G.,nonchè paesistico di P.R.G.,e per non farmi mancare nulla anche paesistico derivante dal d.lgs. 42/04 art. 142 lett c e m.
Certo,a leggere quanto notificatomi, qualcuno potrebbe pensare che abbia costruito un palazzo che ne so a P.zza Venezia o attaccato al Colosseo;invece no, ho solo abbattuto un vecchio capannone in lamiera e sostituito con un analogo magazzino (grezzo e non rifinito) in muratura in Via del Roseto a Gallicano nel Lazio e non al Colosseo, o Pompei, o in altro sito di estrema rilevanza storica,ambientale e archeologica!
Di certo non posso nascondere che ho commesso l'illecito di lieve aumento di cubatura,e sono pronto ad assumermi le mie responsabilità.
Ma la domanda,che poi mi ha portato a rassegnare le mie dimissioni dal consorzio stradale,che mi sono posto e a cui non so dare risposta è un'altra!
Ma sarà un caso che non appena ho denunciato che il Comune non paga il canone statutario al Consorzio Stradale,così come l'Università agraria non paga al Consorzio quanto dovrebbe,a differenza della maggiore parte degli utenti gallicanesi,si sono accorti del mio gravissimo abuso edilizio?
Abuso,badate bene, riscontrato così come ho scritto prima,nell'esercizio di attività di vigilanza!
Attività di vigilanza che nel mio caso ha funzionato benissimo e ha dato i suoi frutti,ma che purtroppo sembra avere "vigilato" poco in altre situazioni sempre a Gallicano!
Mi riferisco a tinelli che si sono trasformati in ville (e che ville),sopraelevazioni che stranamente non aumentano la cubatura preesistente,edifici che nascono come funghi e vengono costruiti non vicini ai fossi ma quasi dentro,manufatti costruiti con licenze d'indirizzo agricolo e trasformati in villini indipendenti senza avere mai visto un contadino ne un animale,discariche a cielo aperto,e altro.
Ma in questi casi,che sono sotto gli occhi di tutti,"l'esercizio di vigilanza" non ha funzionato,o chi di dovere era troppo impegnato in altri compiti?
Bene,anonimo che mi hai mandato il messaggio di 1 a 0 palla al centro,evidentemente lo hai scritto dopo che sei stato portato a conoscenza che era stato assolto il compito di "dare una lezione" a Tabolacci che si "stava troppo allargando",ho capito benissimo il messaggio che mi hai inviato!
Però non rimetto la palla al centro,mi ritiro dal campo di calcio e ritorno ad essere spettatore e non più giocatore.
E' per questo che rassegno le mie irrevocabili dimissioni dal Consorzio Stradale,è per questo che vi dico ed ammetto che non ho il coraggio di uomini come Falcone e Borsellino che hanno perso la vita per combattere la mafia.
Io sono un uomo normale,non un superman.
Sono un cittadino di Gallicano nel Lazio!

lunedì 9 marzo 2009

QUANDO LA MONNEZZA NON HA CONFINI!!

Dal Messaggero del 09.03.2009
Rifiuti tossici nell'inceneritore:13 arresti a Colleferro, sigilli all'impianto
Operai vessati per non denunciare irregolarità. Materiali in arrivo dalla Campania.

Coinvolti dirigenti Ama
ROMA ( 9 marzo) – Due dei termovalorizzatori dell'impianto di Colleferro sono stati sequestrati dal Nucleo operativo ecologico (Noe) dei carabinieri di Roma: 13 le persone arrestate con l'accusa di associazione per traffico illecito di rifiuti e truffa allo Stato.
A Colleferro sembra che venisse smaltito ogni tipo di rifiuto violando «tutte le norme previste». Parte del materiale, hanno verificato gli uomini dell'Arma, arriva «di nascosto» dalla Campania e comprendeva anche rifiuti pericolosi.
I carabinieri del nucleo operativo ecologico di Roma, hanno notificato nelle province di Roma, Latina, Frosinone, Napoli, Avellino, Bari, Foggia, Grosseto e Livorno, i 13 ordini di custodia cautelare degli arresti domiciliari, emessi dal gip del Tribunale di Velletri Alessandra Ilari. Interessati dal provvedimento sono: il direttore tecnico e responsabile della gestione dei rifiuti degli impianti di termovalorizzazione di Colleferro; il procuratore e responsabile della raccolta dei multimateriali dell'impianto di una società di gestione di rifiuti di Roma; i soci e amministratori di società di intermediazione di rifiuti e di sviluppo di software e chimici di laboratori di analisi.
I reati contestati a vario titolo sono: associazione per delinquere; attività organizzata per traffico illecito di rifiuti; falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico; truffa aggravata ai danni dello Stato; favoreggiamento personale; violazione dei valori limiti delle emissioni in atmosfera e prescrizione delle autorizzazioni e accesso abusivo a sistemi informatici.In cella anche dirigenti e responsabili Ama.
Tra i 13 arrestati ci sono dirigenti dell'Ama, legali rappresentanti e responsabili tecnici di società di intermediatori di rifiuti e chimici. Le manette sono scattate per Giuseppe Rubrichi, procuratore dell'Ama «con i più ampi poteri - si legge nell'ordinanza del Gip - sul ciclo integrato dei rifiuti e la loro valorizzazione, recupero e riciclo, società che fornisce cdr a Mobilservice ed a Ep Sistemi e consigliere di amministrazione della Ep Sistemi che in tale qualità ha mantenuto contatti con il direttore tecnico degli impianti di termovalorizzazione di Colleferro Paolo Meaglia e la responsabile della gestione dei rifiuti degli stessi impianti Stefania Brida» anch'essi arrestati. In cella anche Francesca Marchione, chimico; i responsabili legali o gestori di società di intermediazione che fornivano cdr agli impianti: Antonio Vischi; Leopoldo Ronzoni; Michele Rizzi: Fabio Mazzaglia (chimico); Francesco De Feo gestore di impianto di trattamento rifiuti a Serino (Av); Pantaleone Dentice, gestore impianto di trattamento rifiuti a Montefredane (Av); Angelo Botti responsabile della raccolta del multimateriale per l'Ama di Rocca Cencia; Simone Gabricci e Inesca Brbic, soci e amministratore di Opus Automazione.Rifiuti non idonei.
Nel traffico illecito di rifiuti speciali c'è anche la combustione di pneumatici di veicoli all'interno del termodistruttore, «nonostante le rimostrante e i dubbi posti da alcuni operai verso i responsabili dell'impianto; la combustione di altro materiale non idoneo, annotato dagli operai sulla documentazione e registri di accettazione con diverse diciture quali "Munezza", "Pezzatura grossa" o "Scadente".
Nel mirino della magistratura anche «il condizionamento nei confronti di dipendenti ed operai, anche attraverso pretestuose contestazioni disciplinari e sospensioni lavorative, al fine di evitare la collaborazione degli stessi con l'autorità giudiziaria».
Ma anche l'organizzazione del conferimento di rifiuti urbani non differenziati ai termovalorizzatori, classificati come Cdr; falsificazione e predisposizione di certificati di analisi sulla natura dei rifiuti; l'ottenimento di incentivi statali in campo energetico. Inoltre sono stati distrutti o occultati certificati ed analisi e alterati i dati dei valori fuori limite.

mercoledì 4 marzo 2009

SIAMO TUTTI UGUALI? NON CREDO E I FATTI LO DIMOSTRANO!

Come consigliere di minoranza del consorzio stradale, anche se non ho competenze sull'università agraria,vorrei dire la mia su quanto scritto da Caratelli sia sul suo blog personale che su quello di Codici.
Io non so se sia vero che l'università agraria abbia fatto quel collegamento elettrico per "scroccare" la corrente come dice Caratelli,ma mi sembra strano che nessuno abbia sentito il dovere di rispondere a quest'accusa che se vera,è gravissima.
E' vero che ormai siamo abituati a non avere risposte sulle denuncie presentate,ricorsi,domande,ma credo che ci sia un limite a tutto.
Ma per restare in tema e qui parlo di una competenza che mi riguarda come consigliere del consorzio stradale,è denunciare che l'università agraria è morosa nei pagamenti verso il consorzio per terreni di sua competenza.
Allora non è male ricordare che per votare al rinnovo del cda del consorzio,il presidente dell'università agraria vota sia come utente che come università agraria. (quindi 2 voti)
E allora mi chiedo,se per votare come università agraria si riconosce di essere utente,perchè come utente non si paga regolarmente come gli altri utenti?
Perchè la maggioranza uscente non ha mai esercitato il diritto di rivalersi sull'università agraria per ricevere le somme spettanti?
Spero che il nuovo cda,a differenza di quello precedente ma della stessa appartenenza politica,dimostri con i fatti la sua diversità.
Ma questo non vale solo per l'università agraria ma anche per l'amministrazione comunale che non paga da tempo il canone statutario,ma anche loro esercitando il doppio voto nelle elezioni.
Che strano modo di governare,per una cosa chiedono legalità,per un'altra si sentono diversi.
E di questo,e di altro ancora,mi faccio carico di ridenuciarlo come in passato nella riunione del prossimo cda che terremo venerdì prossimo.
Fa bene a ricordarci Accordino che i nuovi eletti fanno parte tutti del PD,ce ne siamo accorti.Usano sempre lo stesso modo di seguire,se sei amico loro non paghi,se non sei amico loro paghi e di corsa.
E poi dicono che loro sono diversi nell'amministrare.Sono d'accordo Accordino,siete proprio diversi.