PERUGIA (20 maggio) - È stato sentito dai pm di Perugia e ha escluso di essere stato a conoscenza di attività illecite da parte di Diego Anemone o di altri personaggi uno dei nuovi testimoni individuati nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti per i Grandi eventi.
Si tratta di Giuseppe Macchia, che a lungo ha lavorato all'interno del Salaria sport village di Roma, il centro sportivo gestito dal costruttore. A Macchia ha fatto riferimento il tunisino Hidri Fathi, già autista dello stesso Anemone per il quale - è emerso dalle indagini - consegnò denaro in contanti all'architetto Angelo Zampolini.
Quando è stato sentito dagli inquirenti, Fathi ha parlato dell'ex dipendente del Salaria sport village come una delle persone che avrebbero potuto sapere elementi utili per le indagini. Macchia ha però negato di avere saputo qualcosa riguardo alle presunte attività illecite di Anemone.
Inchiesta G8. Dai pm il giudice Pasquale De Lise, presidente del consiglio di Stato
RispondiEliminaIl nome di Pasquale De Lise è uno degli ultimi comparsi nell’inchiesta perugina. L’attenzione degli investigatori si e’ in particolare concentrata, per quanto lo riguarda, su un assegno circolare da 250 mila euro versati sul suo conto il 16 luglio del 2009.
De Lise, presidente del Consiglio di Stato, ha spiegato che quei soldi sono parte del prezzo di un immobile all’Argentario, del valore complessivo di circa un milione di euro, venduto a Maria Chiara Scoca, figlia del noto avvocato Franco Gaetano Scoca.
Dopo che il suo nome era comparso sui giornali De Lise, rivendicando la regolarita’ dell’operazione e negando qualsiasi legame con il periodo in cui era presidente del Tar del Lazio, aveva annunciato l’intenzione di recarsi dai Pm di Perugia per spiegare la vicenda. Sottolineando anche di essere pronto a fornire tutti i documenti ad essa legati.