Non è un termovalorizzatore perché non produce fumi nell’aria. Si chiama impianto di compostaggio e brucia materiale organico proveniente dalla raccolta differenziata.
Sorgerà a Gallicano nel Lazio all’interno della azienda agricola del Passerrano di proprietà
della Regione Campania e sarà posizionato a fianco della centrale elettrica dell’Enel attualmente
esistente.
L’impianto sarà infatti in grado di produrre energia grazie alla combustione dell’ecogas, prodotto finale dello smaltimento dei rifiuti organici. Altro prodotto della combustione sarà il compost, materiale residuo che viene utilizzato come concime nelle coltivazioni. nessuno spreco, nessun inquinamento, queste le promesse del nuovo impianto. Ottocento mila euro il finanziamento della Provincia di Roma, 1 Mgw la capacità di produzione, giugno 2010 la data presunta di inizio dei lavori.
«Da settembre ci metteremo subito a lavoro per iniziare le procedure di esproprio e procedere alla pubblicazione del bando. Sarà un impianto strategico per tutto il territorio da cui lo stesso Comune trarrà grande beneficio proponendosi come un esempio ecologico da seguire – dichiara il sindaco di Gallicano Danilo Sordi – Ora non resta che mettere in cantiere subito la raccolta differenziata per sfruttare a pieno le potenzialità di questo importante impianto.»
C.S.
Questo è quanto pubblicato oggi sul quotidiano Cinquegiorni, che riporta oltre alla notizia gia da me anticipata nei giorni scorsi, anche l'intervista del Sindaco di Gallicano.
A questo punto delle domande:
Ma se questo impianto, come dice il Sindaco bruciando l'umido diverrà un impianto strategico per tutto il territorio, da dove arriveranno i rifiuti necessari a far funzionare la centrale di biogas?
Ma non doveva essere alimentata solo con sterco proveniente dall'azienda di Passerano?
Per questo è stata finanziata la nuova strada che collegherà la Prenestina con il casello di Lunghezza, e che guarda caso passerà vicino alla centrale Enel?
Quante decine e decine di camion transiteranno intorno a Gallicano carichi di "umido" e che renderanno l'aria analoga a quella che si respira passando nei pressi di Finocchio dove esiste un altro inceneritore?
Quali saranno le ricadute economiche, lavorative e sociali su Gallicano?
Ma siamo sicuri che tra i tanti camion che scaricheranno l'umido necessario (migliaia di tonnellate annue) non vi sarà anche umido proveniente dalla stessa regione campania?
Come ha fatto la Provincia di Roma a finanziare un progetto dove la giurisdizione di proprietà è di competenza della regione campania e dove il comune di Gallicano neanche ha iniziato le procedure di esproprio?
Guarda caso, la regione campania che fino a qualche anno fa era ostica a qualsiasi proposta di collaborazione riguardante la tenuta e castello di Passerano, ora mostra magnanità nel mettere a disposizione del nostro comune il terreno per il Pip di fronte alla Giara e ora anche il terreno per la costruzione della centrale di biogas?
Dove sono coloro che in occasione della presentazione del progetto da parte di esponenti della maggioranza erano a manifestare contro l'impianto di compostaggio? Ora che dicono?
Buona domenica.
PER LA PRODUZIONE DI CIRCA 4 MW SERVE UNA PRODUZIONE DI IMMONDIZZIA FATTA DA 130000 MILA PERSONE,PENSATE ALLA CENTRALE BIOGAS CHE DEVONO FARE A GALLICANO DI 8 MW,QUANTO LETAME, E ALTRE PORCHERIE DI ALTRI COMUNI CI DOBBIAMO RESPIRARE,COMPRESA QUALCHE INFILTRAZIONE MAFIOSA(CAMORRA)ECC ECC.
RispondiEliminaEcco alcuni valori di riferimento, per il biogas, che riassumeremo, insieme ad altri, in una tabella.
Da una tonnellata d bucce di pomodoro contenenti il 26% di sostanza secca (SS) ottengo 120
mc di biogas con il 51% di metano in grado di dare (con una fuel cell a carbonati fusi 288 kW
elettrici e 245 kW termici.
Da una tonnellata di fanghi di macellazione contenenti il 35% di sostanza secca (SS) ottengo
285 mc di biogas con il 53% di metano in grado di dare (con una fuel cell a carbonati fusi 710
kW elettrici e 604 kW termici.
Il discorso cambia con il syngas. Qui non produciamo metano, ma direttamente idrogeno e
monossido di carbonio, due combustibili diversi pronti per l’uso in diverse macchine, dai
cogeneratori alle fuel cells. Normalmente il syngas è particolarmente ricco in idrogeno (si arriva
anche al 96%) il che lo rende molto conveniente per la facilità di trasformazione in energia
elettrica. Poiché il syngas si ottiene solo dalla sostanza secca o disidratata facciamo l’esempio
tipo, quello dei rifiuti indifferenziati (cioè con la presenza della parte non biodegradabile (le
plastiche)). I rifiuti urbani hanno poteri calorifici estremamente variabili da zona geografica a
zona geografica, possono variare da 8 a 18 Mj/kg cioè da 1900 a 4300 kcal o da 2,22 a 5 kW.
Un impianto di syngas con turbine a gas e turbine idrauliche alimentato con 5 tonnellate all’ora
(120 t/giorno ovvero 43800 tonnellate all’anno, che sono i rifiuti di 120-130000 abitanti) può
produrre da 3,1 a 3,8 MW per ora per 8400 ore all’anno e cioè da 26000 a 32000 MW per anno,
quanto basta all’energia domestica di 26000-32000 persone. In pratica il 25% dell’energia
elettrica domestica consumata in un anno può essere prodotta dai soli rifiuti urbani.