lunedì 26 ottobre 2009

INFORMAZIONE DI GARANZIA ...

Spesso ricorrono frasi e parole ripetute come fossero formule magiche o liturgiche, di fronte alle quali si manifesta un forte disorientamento ed una difficile comprensione. Si abusa d'espressioni come "registro degli indagati, avviso di garanzia, atto dovuto", che spesso hanno per l'opinione pubblica il sapore di vere e proprie condanne preventive.L'iscrizione nel Registro degli indagati è la comunicazione inviata ad una persona interessata da una denuncia, pervenuta alla Procura della Repubblica o da qualche atto che ipotizza un reato, tutto da accertare e provare. Non è una condanna, ma un avviso di un procedimento teso a verificare i fatti per giungere ad un chiarimento, pertanto nulla da eccepire sulla sua divulgazione. Il Codice consente al denunziante di sapere, anzi tempo, che qualcosa si nuove nell'accertamento della verità, senza possibili archiviazioni, così come riconosce al cittadino il diritto di conoscere tempestivamente se esistono atti che lo riguardano, mettendolo nella possibilità di difendersi. Purtroppo i tempi della giustizia sono tali da non consentire accertamenti in tempi brevi, lasciando un alone di mistero sulle vicende, esponendo al pubblico ludibrio il presunto colpevole che, se riconosciuto innocente, avrà subito per mesi o per anni l'infamia del sospetto che pesa quanto una vera e propria condanna, lasciando nella memoria dell'opinione pubblica una sorta di marchio d'infamia.
Iniziative come quelle intraprese dalla Procura X contro TIZIO, il responsabile di Banca Italia, rese esplosive dai media, se non risolte velocemente, rischiano di gettare discredito sulla persona e sulle istituzioni della Repubblica, facendo riflettere sull'opportunità o meno di mantenere in alcune circostanze un adeguato riserbo.Ogni cittadino è uguale di fronte alla legge, sia se occupa responsabilità di governo o alti incarichi dirigenziali pubblici, sia se conduce una vita normale, anonima, da uomo qualunque, anche se i risvolti delle indagini assumono un risalto ed una rilevanza diversi secondo i casi. Ciò non toglie che possa essere poco comprensibile la necessità di inviare un avviso di garanzia al Presidente del Consiglio, durante lo svolgimento di un convegno internazionale, o a TIZIO, impegnato a chiarire la posizione della Banca d'Italia di fronte ai recenti scandali finanziari, dimostrando una opinabile tempestività nel procedere. La trasparenza della giustizia, nei suoi tratti più rilevanti, è un valore sacrosanto, ciò non toglie che i magistrati debbano intervenire in alcuni casi con la massima prudenza per evitare di fuorviare l'opinione pubblica o favorire manovre di speculazione politica, in sfregio alla presunzione d'innocenza, valore altrettanto rispettabile e sacrosanto e, nel recente caso, minando la fiducia che i cittadini ripongono nelle istituzioni essenziali.Com'è fuor di dubbio che in uno stadio ben più avanzato delle indagini, rispetto alla mera iscrizione nel registro degli indagati, si debba collocare l'"informazione di garanzia", che presuppone l'intendimento del magistrato di compiere accertamenti legittimi e delicati, come interrogatori o perquisizioni.Sembrerebbe che l'istituto "di garanzia", introdotto per consentire all'indagato di predisporre la propria difesa, avendo conoscenza del procedimento, si sia trasformato, nel sentire comune, in una condanna anticipa
ta.

sabato 24 ottobre 2009

DAL QUOTIDIANO REPUBBLICA : PARLA NATALI' LA TRANS BRASILIANA

"Glielo dicevo, attento a con chi esci"il racconto di Natalì, trans brasiliana
di MARIA ELENA VINCENZI e PAOLO G. BRERA

ROMA - "Glielo dicevo, io: Piero, stai attento a con chi esci. Lasciala perdere, la Brendona, quella è drogata ti fa finire nei guai". Natalì, 30 anni, professionista del sesso a cottimo, brasiliana transessuale con studio-abitazione in via Gradoli, nella periferia ordinata lungo la Cassia, ha gli occhi lucidi ma giura che "è solo il collirio". Ci sono volute due ore per sciogliere il muro dei "non so nemmeno chi sia", e per farle raccontare la sua versione dei fatti. "Piero lo conosco da sette anni - dice - e non mi ha mai fatto niente di male, quindi non gliene voglio fare nemmeno io. L'ho sentito anche oggi, mi ha chiamata tre volte. Mi ha detto: "Stai tranquilla, Natalì, che non c'è nessun video. Ti voglio bene, non parlarne con nessuno".
Dalla comunità trans che la notte si vende al Flaminio e all'Acqua Acetosa, a Prati e alla Moschea, esce un ritratto sconvolgente - e tutto da provare - se riferito al presidente della Regione Lazio. "Marrazzo lo conosciamo tutte benissimo da anni", afferma Luana, anche lei transessuale brasiliana della Cassia: "Quando lo vedono passare - dice - i trans si tirano su le tette per essere scelte: lui paga molto, molto bene.
Ci sono "ragazze" come Natalì che ci hanno fatto una fortuna, decine di migliaia di euro. Natalì è la sua preferita, ma stava spesso anche con Brenda, una tipa grande e grossa che chiamiamo la Brendona e che da un pezzo andava in giro a dire che cercava di vendere un video compromettente ma non trovava nessuno che lo comprasse. Una vera stronza: questa è estorsione, mi sa che con questo caos è scappata".
Da quando è scoppiata la bufera, le transessuali che abitano nella zona di via Gradoli hanno ricevuto visite a raffica dai carabinieri del Ros: "Sono andati dalla Palomina sulla Cassia, da Tiffany e Maira in via Gradoli, da Camilla ai Due Ponti, da Brenda e da un sacco di altre. A tutte - dice Natalì - hanno preso i computer e i telefonini per cercare immagini. Ma non troveranno nulla.
Lo so che accusano tutti me, ma io giuro che non c'entro proprio niente con le foto e i video. Io sono sicura che non usciranno mai perché non ci sono, ma se spunterà fuori un video vi invito a confrontarlo con me e con casa mia".
Un appartamentino ordinato, pulito, arredato con gusto in stile etnico: salotto con cucinino, bagno e camera con il letto in ferro battuto e il quadro di un cherubino dietro la testiera.
"Di Piero non voglio parlare - insiste Natalì ogni volta che si accorge di aver raccontato più di quello che avrebbe voluto - ma una cosa su quei quattro carabinieri la voglio proprio dire.
Li conoscevamo tutti, sono vera gentaccia. C'è una questione di droga, dietro tutto questo casino. Quando un cliente ci chiede un festino con la cocaina, c'è uno spacciatore, uno che ora è morto e si chiamava Rino (è citato anche nell'ordinanza di custodia cautelare, ndr), che ce la porta a domicilio a patto che ne acquisti almeno dieci grammi. Quei carabinieri lo lasciavano lavorare a patto che lui li avvertisse sempre della consegna e della situazione: quando la giudicavano interessante facevano irruzione e ci rapinavano, si prendevano droga e soldi ricattando i clienti".
Sono le "mele marce" di cui parla il comandante provinciale dei carabinieri, il generale Tommasone. Ne parla anche la Luana (che in realtà si chiama con un altro nome) di Rino che portava la droga e dei clienti rapinati e ricattati per questo dai quattro carabinieri. Una situazione in cui, afferma Luana, avrebbe riguardato anche il governatore del Lazio.
Anche di questo, dice Luana, "della cocaina", tutti sapevano tutto nel mondo romano della prostituzione transessuale. "Lui, Marrazzo, andava quasi sempre con Natalì - insiste Luana - che aveva conosciuta alla Moschea, dove batteva fino a qualche anno fa. Ma stava spesso anche con Tabata, che è morta sei mesi fa. E anche con Paloma e Brenda: non sapete che liti, quando lui sceglieva una anziché l'altra". "I carabinieri non mi hanno ancora trovata, e mi sono già rivolta a un avvocato - dice Natalì: ma i Ros busseranno alla sua porta mezzora più tardi - e domattina me ne vado, parto e sto via un mese. Se mi avete filmato, dico che eravate solo una coppia in cerca di sesso estremo. Addio".

DA REPUBBLICA FONTE WEB DEL 24/10/2009

Un agente del Sismi, compaesano di Moretti, in via Gradoli Flamigni rivela che al n° 89 di via Gradoli, nell’edificio di fronte al civico 96 dove c’era il covo-base delle Br morettiane, prima e durante il sequestro Moro abitava il sottufficiale dei carabinieri Arcangelo Montani. Il Montani aveva due particolarità: era un agente del Sismi, e proveniva da Porto San Giorgio (era dunque compaesano del capo brigatista Mario Moretti, nato a Porto San Giorgio nel 1946). Durante il sequestro Moro, il 31 marzo 1978, lo stesso contrammiraglio Fulvio Martini (allora vice direttore del servizio segreto militare) intervenne a favore del Montani in seguito a un esposto presentato ai carabinieri da alcuni inquilini del condominio di via Gradoli 89, i quali lamentavano di avere subito vessazioni da parte del sottufficiale.

martedì 20 ottobre 2009

ARTICOLO DI REPUBBLICA!!!!!!!!!!!!!!

Le ultime notizie
GALLICANO, DROGA NASCOSTA IN POZZO: IN MANETTE 3 BABY PUSHERI carabinieri del Nucleo Operativo della compagnia di Palestrina hanno fermato tre giovani insospettabili, sorpresi, in aperta campagna, alla periferia di Gallicano nel Lazio, un paese alle porte della capitale, mentre attingevano dosi di marijuana da un antico pozzo abbandonato. I 3, un 16enne, un 17enne e una 18enne, tutti studenti ed incensurati, utilizzavano il pozzo per nascondere la marijuana da spacciare, "prelevando", all'occorrenza, le dosi da vendere. Nell'occasione i carabinieri hanno sequestrato circa 700 grammi di marijuana, materiale per il confezionamento delle dosi ed un bilancino di precisione. (omniroma.it)
(20 ottobre 2009 ore 10:31)

domenica 11 ottobre 2009

IL VESCOVO SIGALINI NON SI PRESENTA ALLA CRESIMA DEI BAMBINI GALLICANESI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!





Se Gallicano nel Lazio non esisteva, bisognava inventarlo!
Siamo riusciti a farci riconoscere anche stamane, domenica 11 ottobre 2009, dalle tante persone che sono giunte nel nostro paese per partecipare alla celebrazione della Cresima dei propri bimbi o familiari, presso la Parrocchia di S. Andrea.
Così come noto a tutti, cattolici e non, atei e mussulmani, è il Vescovo a presiedere la celebrazione della Cresima in tutti i paesi del mondo, anche laddove pur non essendoci chiese ma esistenti sole Missioni pastorali.
Ma evientemente Gallicano nel Lazio, per qualcuno, è considerato un luogo peggiore del più sperduto villaggio africano; 26 bambine e bambini insieme a a genitori e parenti dopo una mezz’ora e oltre d’attesa del Vescovo Sigalini, grazie all’estrema responsabilità dimostrata, (non solo Pastorale) da parte di Don Enrico Pinci, hanno ricevuto la tanto attesa Cresima anche se non dal medesimo Vescovo che non si è presentato, ma dallo stesso Parroco di Gallicano.
1° caso nel mondo!!!
E poi ci si chiede perché le persone non frequentano le Chiese, ci si chiede perché i giovani sono sempre più portati a non frequentare oratori e messe.
Se questo è il segnale, se questo è l’esempio che noi tutti dobbiamo seguire, Eminenza Sigalini, siamo ben lieti di non identificarci con Ella.
Eminenza Sigalini, il buon gusto per non parlare della buona educazione, Le imporrebbe di chiedere scusa prima che ai genitori e parenti, ai 26 bambini che l’attendevano, che hanno seguito con regolarità tre anni di catechismo, che hanno effettuato regolarmente il ritiro spirituale.
3 anni di lezioni dove ai nostri bambini è stato insegnato, giustamente, il rispetto che si deve verso il prossimo.
Ora Lei dovrebbe dimostrare con i fatti di essere a ragione la guida pastorale della nostra Diocesi; venga a Gallicano e chieda scusa per il Suo atteggiamento.
Gallicano non è da considerare importante solo per assegnare terreni di proprietà delle confraternite a qualche amico, ma è da considerare comunque e al di fuori di quanto Lei pensi, come una Comunità con pari rispetto e dignità di altre comunità.
In conclusione e mi rivolgoa voi lettori, permettetemi di far notare una “piccola cosa” che speriamo sia solo frutto di coincidenza.
Tra i 26 cresimandi oggi è mancata una sola bambina, figlia di un amministratore comunale.
Io non so se è mancata per assenza di malattia o perché cresimata in altra Parrocchia e questo sarebbe certamente un suo diritto, ma di certo mi pare strano che ad assenza ingiustificata del Vescovo Sigalini, anche questa assenza ha suscitato qualche dubbio tra i non pochi presenti.
Un Grazie vorrei indirizzarlo a Don Enrico per il Suo alto senso di responsabilità dimostrato, di certo non grazie a Lei, Vescovo Sigalini, per quanto ha causato psicologicamente oggi con la Sua assenza ai nostri cresimandi.
Firmato
Federico Tabolacci, Padrino del cresimando Manuel Tabolacci.

sabato 10 ottobre 2009

E LORO SONO TRANQUILLI, BAH !!!!

Una nuova tegola sull'amministrazione comunale.
Il cavallo di battaglia della giunta Sordi nella passata tornata elettorale era, come ricorderete tutti, il PIP (piano insediamenti produttivi) da crearsi su terreno di proprietà dell'azienda Passerano e quindi della Regione Campania.
Lì erano stati previsti 500 nuovi posti di lavoro, e chissà quanti in buona fede sia tra i cittadini che forze imprenditoriali, hanno creduto allo spot elettorale.
Come non ricordare che decine e decine di imprenditori, di artigiani hanno aderito a costituirsi in consorzio, pagando quote e definendo incarichi di dirigenza all'interno dello stesso.
Ebbene quello che, come scrivevo prima, era il cavallo di battaglia della giunta Sordi, oggi, attualmente, rischia di non vedere la luce.
Che peccato, anche questa cosa non ci voleva!
La Regione Campania, dopo gli esposti presentati da un suo vicepresidente a varie Procure e alla Guardia di Finanza, ha anch'essa presentato ricorso rispetto alla realizzazione del progetto da farsi su propri terreni.
Ma, se non ricordo male, qualche settimana fa il Sindaco Sordi, rispondendo piccato ad una domanda di un giornalista che lo intervistava in merito a questa questione, non si rivolse in malo modo nei confronti dell'esponente campano, asserendo che tutto era in regola e che era in caso, proprio il vicepresidente della regione campania a non sapere svolgere il proprio lavoro di amministratore pubblico?
Allora le cose sono due.
O ha ragione Sordi, e quindi non solo il vicepresidente della campania ma anche l'assessore al patrimonio e l'avvocatura regionale campana non sanno svolgere le loro competenze, e sono degli emeriti incapaci, oppure è il Sindaco Sordi e qualcun'altro della sua giunta che pensano di svolgere il ruolo di "padroni" con proprietà non proprie e ne di loro pertinenza nel decidere cosa farci.
Mi sembra di rivedere la scena di un film di Totò, dove lo straordinario attore napoletano cercava di vendere la mitica Fontana di Trevi a degli sprovveduti, che pensavano così di fare il loro affare della vita.
Ma per loro (e per loro intendo alcuni amministratori gallicanesi) è tutto sotto controllo!
Ricorsi, indagini, la Guardia di Finanza che un giorno si e l'altro pure ritira documentazione negli uffici comunali, cause perse che fanno pagare alla collettività quasi 90.000 euro, tetti ricostruiti che costano così tanto, ma così tanto che vedono l'intervento oltre che di ordinari tribunali, anche di organi preposti al controllo come la Corte dei Conti.
Ma per restare in tema della querelle Gallicano-Regione Campania, una domanda mi sorge spontanea:
il contributo di 800.000 euro della Provincia di Roma per la creazione di un sito di compostaggio da crearsi sempre su terreno di proprietà della Regione Campania è stato erogato?
Ma di questo ne discuteremo nel prossimo post.
Grazie Federico per l'ospitalità, buonasera a tutti da Franco Cerquetani.

giovedì 8 ottobre 2009

INTRECCIO? CASUALITA'? O ALTRO? 1 PARTE

Federico come annunciato qualche giorno addietro, mi accingo a scrivere di atti che riguardano il Comune di Gallicano.
Inizio questa sorta di cronistoria partendo da un atto, (che è stato discusso nell’ultimo consiglio comunale in materia di riconoscimento di debito fuori bilancio) che è relativo ad una sentenza di condanna della Corte di Appello di Roma, nei confronti del Comune di Gallicano nel Lazio e a favore di un nostro concittadino.
Ebbene il nostro Comune è stato condannato a pagare la “modica” cifra di circa € 90.000.
Senza che aggiungo che questi soldi essendo inseriti nel bilancio comunale ci riguardano tutti come comunità Gallicanese.
Ma il punto che ora intendo affrontare non è quello relativo agli espropri, rivalutazioni, Ici, (anche se estremamente interessante ma leggibile in una prossima uscita) ma quello che riguarda l’iter di questo procedimento legale che ha portato alla condanna del Comune.
Il Comune di Gallicano a differenza di quanti credono il contrario, (se ce ne fosse bisogno ho tutte le sentenze al riguardo) spesso e volentieri non si costituisce in giudizio; come, perché, e quando decidere se costituirsi o meno, è una competenza e conoscenza che non ci è propria, ma dalla lettura degli atti si evince con drammatica chiarezza che, contro alcuni cittadini il Comune non si costituisce, mentre con altri si.
E nel caso in questione ha inteso procedere con il costituirsi.
Il nostro concittadino, ed è un suo legittimo diritto, ha ritenuto affidarsi per la sua difesa, presso uno studio legale di Civitavecchia che a sua volta ha eletto domicilio presso un altro studio legale di Roma.
Il Comune di Gallicano, ha nominato come proprio difensore un nuovo legale rispetto a quelli che precedentemente avevano difeso la nostra amministrazione.
Dicevo prima, ha nominato un nuovo difensore bravo, preparato e che fa parte di uno studio legale prestigioso della capitale. Giusto!
Solo così si può rispondere al meglio ad un avvocato preparato della controparte; occorre schierare a propria difesa, del proprio bilancio e della comunità un altrettanto avvocato preparato.
Questo e quello che credo abbiano pensato giustamente i nostri amministratori locali, nel momento in cui hanno affidato l’incarico legale.
Ma soprattutto occorreva tutelare al meglio chi quell’operazione di esproprio l’aveva iniziata e che corrisponde ad un ex sindaco, ora anch’egli assessore.
Ma quale è la cosa strana, allora?
Qualcuno potrebbe obiettare che l’atteggiamento perseguito dall’amministrazione comunale è stato giusto, legittimo e limpido; ovvero ha cercato di difendere in tutte le sedi un proprio amministratore per scelte adottate nel passato e per la quale l’amministrazione comunale era già stata condannata.
Ma la domanda che mi pongo e che se volete, vi pongo: ma se si sapeva che la causa era indifendibile perché si è scelto di arrivare comunque in Corte d’Appello e non si è tentata la strada della contrattazione extragiudiziale al fine di risparmiare anche un solo euro?
Di certo l’amministrazione comunale, e quindi tutti noi, avrebbe pagato di meno e la Corte dei Conti, forse, si sarebbe rifatta per una cifra inferiore nei confronti di qualche amministratore, a meno che?
Ma vado avanti nella disamina del rapporto legale legato alla condanna del Comune.
Io non so, che tipo di rapporti esistono se esistono, tra lo studio legale prestigioso di cui fa parte il difensore del comune di Gallicano e lo studio legale, non meno prestigioso, di cui fa parte un nostro assessore comunale; così come non so, se esistono analoghi rapporti tra i tre studi professionali, compreso quello a cui si è rivolto il nostro concittadino gallicanese, ma su un’altra cosa che mi ha fatto riflettere e che ha scatenato la mia curiosità.
Ed è questa.
Anche un fratello del nostro concittadino di cui scrivevo prima e che è risultato vincitore della vertenza legale, ha avuto in essere una causa legale contro il Comune di Gallicano.
Ma a differenza del fratello e pensando di fare cosa più giusta, non intese avvalersi dello studio di Civitavecchia per poi eleggere domicilio in uno studio legale di Roma, ma rivolgersi direttamente ad uno studio legale di Roma.
E poi, a dimostrazione che il mondo talvolta è piccolo, forse senza saperlo, finì per affidarsi ad un legale facente parte dello studio legale di cui fa parte anche il nostro assessore, nonché parente. Nulla di male ci mancherebbe, nulla di perseguibile, ma solo coincidenza.
Coincidenza che di fatto porta uno studio legale di cui si fa parte come legale, ad un procedimento in cui ci si deve difendere come assessore; E non è male se poi le due persone sono riconducibili ad un’unica persona.
Chissà per restare in tema della seconda vertenza se, il giorno fissato per l’udienza il nostro concittadino (fratello del vincitore) quando ha visto che il Comune di Gallicano nonostante fosse stato intimato non si presentò all’udienza, se avrà pensato: “E fatta! Il Comune non si è presentato quindi ho vinto!”
Come dargli torto se ha pensato così davvero, quel 22 gennaio 2009.
Ebbene nonostante ciò, nonostante il Comune non si sia presentato, nonostante il nostro concittadino si sia fatto difendere da un legale dello stesso studio di cui fa parte il parente assessore, perse la causa finendo condannato e vedendosi bocciato il proprio ricorso.
Che strana la vita! In una causa il Comune si presenta, nomina un difensore, perde la causa e deve pagare pure l’onorario del proprio legale.
Nell’altra causa pur non presentandosi ne costituirsi riesce a vincere e paradossalmente non ha alcunché da pagare alcuna parcella al proprio difensore.
E allora anche se non verrà accolto, mi sento comunque di rivolgere un consiglio ai nostri amministratori:
ma non ritenete che sia più convenevole per le cause future, che il Comune non si costituisca e ne nomini alcun difensore se così si riesce a vincere più cause legali possibili?
La mia sensazione finale?
Che di questa storia si interesserà la Corte dei Conti e che qualcuno dell’amministrazione comunale sarà condannato a rimborsare decine e decine di migliaia di euro come condanna per il danno economico subìto dal Comune a causa dell’atteggiamento perseguito!
A meno che non era proprio questo lo scopo che qualcuno voleva raggiungere.
Amiche ed amici lettori, arrivederci alla prossima puntata che verterà sempre su discorsi legali, parentele, omonimie e quant’altro.
Buona giornata da Franco Cerquetani

lunedì 5 ottobre 2009

GALLICANO? CAPUT MUNDI .........

Caro Federico,
permettimi di utilizzare il tuo blog per annunciare l'uscita (molto prossima) di un post che, credo, possa permettere a tutti coloro che lo vorranno, di comprendere un pò meglio il "Pianeta Gallicano" e alcuni tra i suoi abitanti.
Così come accade per i "lanci" degli scoop, voglio anch'io giocare un pochino a "lanciare" un acconto di quello che tratterò.
Il post toccherà vari punti come per esempio:
esami d'abilitazione;
studi legali di Roma;
legali difesa e accusa;
Tar, doppi incarichi istituzionali, doppi e triplici collegamenti;
Amministratori comunali di prestigio, loro collaboratori, familiari e amici.
Colleghi" universitari;
Tenuta di Passerano con dirigenti amministratori locali e non.
Centrali biogas da 1 o da 8 MW?
E poi altre chicche!
Federico, lettori del blog, vi prego di pazientare qualche giorno ma, credetemi, non per tenervi sulle spine ma solo e perchè la documentazione da mettere in ordine è molta.
Non credo, almeno lo spero, che siano stati commessi reati, ma questo si che è "anomalo" è scoprire che GALLICANO con tutto questo "intreccio" di nomi, di città, di vie e quant'altro sia divenuta senza saperlo la nuova CAPUT MUNDI!!!!
Grazie Federico e un arrivederci a molto presto.
Franco Cerquetani