
- E' sembrato quasi
di vivere la scena di una fiction televisiva quella vissuta
stamani da tre agenti della polizia penitenziaria, due dei quali
sono rimasti feriti, che hanno sventato l'evasione dei fratelli
Giuseppe e Pasquali Zagari, entrambi condannati all'ergastolo
per la faida di Taurianova.
Ai due agenti feriti il Presidente della Repubblica, Giorgio
Napolitano, ha rivolto ''gli auguri di pronta guarigione'' ed il
suo ''apprezzamento per la loro professionalita' ed il loro
coraggio''. Sulla vicenda e' intervenuto anche il segretario
generale della Uil, Luigi Angeletti, che ha espresso la sua
''piena solidarieta' e quella di tutto il sindacato ai due
agenti di polizia penitenziaria che a Palmi, seppur feriti, sono
riusciti a sventare il tentativo di evasione di due
ergastolani''.
Tutto ha avuto inizio poco dopo le otto quando e' iniziato il
trasferimento dei fratelli Zagari dal carcere di Palmi al
tribunale di Reggio Calabria, dove dovevano partecipare ad una
udienza della sezione misure di prevenzione. Nel mezzo blindato,
utilizzato per il trasferimento, uno dei due fratelli ha finto
di stare male, mentre l'altro ha detto agli agenti di scorta di
avere le medicine per il congiunto.
Gli agenti hanno quindi aperto le due celle ed
improvvisamente si sono trovati sotto la minaccia di due pistole
calibro 6,35 che erano in possesso dei due detenuti. Il capo
della scorta e' intervenuto ed e' nata una colluttazione durante
la quale i detenuti hanno sparato alcuni colpi di pistola
ferendo due agenti, mentre il terzo e' stato colpito al volto
con l'impugnatura dell'arma. Gli agenti, nonostante fossero
feriti, sono comunque riusciti a disarmare i due detenuti ed a
bloccarli.
L'autista del mezzo blindato, giunto all'altezza dello
svincolo di Sant'Elia dell'autostrada A3, ha deciso di rientrare
verso il carcere di Palmi abbandonando la Salerno - Reggio
Calabria e percorrendo la statale 18. Durante il rientro il
mezzo della polizia penitenziaria e' stato raggiunto da polizia
e carabinieri, che l'hanno scortato fino al carcere di Palmi.
Una volta giunti nella casa circondariale i due fratelli
Zagari sono stati posti in isolamento e sottoposti a stretta
sorveglianza in attesa che il Dipartimento dell'Amministrazione
penitenziaria decida sul ripristino del 41 bis. Le indagini sul
tentativo di evasione vengono svolte dagli agenti della squadra
mobile di Reggio Calabria e del commissariato di Palmi e sono
finalizzate ad accertare principalmente come hanno fatto i due
detenuti ad avere le pistole e se l'azione era stata pianificata
con la complicita' di altre persone.
Due degli agenti coinvolti nel tentativo di evasione sono
stati ricoverati nell'ospedale di Gioia Tauro perche' feriti
agli arti inferiori. Le loro condizioni non destano
preoccupazione ed i medici li hanno giudicato guaribili con una
prognosi di dieci giorni. ''Abbiamo fatto - hanno detto - il
nostro dovere e siamo orgogliosi di appartenere alla polizia
penitenziaria''.
I nomi dei fratelli Zagari, che erano giunti sabato a Palmi
dal carcere di Voghera (Pavia), rievocano in Calabria una delle
piu' antiche a sanguinarie faide tra le cosche della
'ndrangheta. Si tratta dello scontro tra le famiglie degli
Asciutto-Grimaldi contro quelle dei Viola-Zagari. Nell'ambito di
questa faida nel maggio del 1991 furono uccisi i fratelli
Giovanni e Giuseppe Grimaldi. Quest' ultimo resto' decapitato a
causa dei colpi di fucile, esplosi da distanza ravvicinata, e la
sua testa fu fatta oggetto di un macabro tiro al bersaglio.
(ANSA).